TORNARE A SOGNARE
di Francesca
Amidei
Avevamo
bisogno di tornare a sognare. Tutto si era fermato e domani tutto ripartirà...
Lo
sport è passione, di quelle che ti fanno togliere la mascherina e abbracciare
chi sta vicino a te. Gli azzurri in finale a Wembley e Matteo Berrettini in
finale a Wimbledon. Londra si tinge di azzurro, le bandiere tricolori
sventolano fiere su tutti i terrazzi dello stivale, da simbolo di speranza a
pura esaltazione.
Andiamo
per ordine nella Domenica della “double final”, detta all’inglese. Alle ore 15
(orario nostrano), Matteo Berrettini scenderà sul campo centrale di Wimbledon
per provare ad aggiudicarsi il torneo più prestigioso al mondo. E’ il primo
tennista italiano della storia, che raggiunge l’ultimo atto del championship
londinese. Ci arriva a venticinque anni, da numero nove del mondo, accreditato
della settima testa di serie e fresco vincitore sull’erba del Queen’s. Nessuno
l’ha mai dipinto come un predestinato eppure dopo essersi insediato stabilmente
nella top ten del ranking mondiale, si è conquistato con educazione e
personalità il diritto di sognare in grande.
A
seguire alle ore 21, sempre in terra londinese, ci sposteremo allo stadio di
Wembley dove gli azzurri proveranno a fare la storia sfidando i padroni di casa
inglesi. Novanta minuti e più di sofferenza da condividere con amici e
famigliari con birra alla mano e una tradizionale grigliata estiva (o frittata
di cipolla per gli appassionati di Fantozzi!). Gli addetti ai lavori la
definiscono l’Italia del popolo, una squadra compatta che sa soffrire e
sacrificarsi priva di un solista fuoriclasse. Vince il gruppo e la voglia di
diventare grandi insieme. Con la missione di far tornare a esultare, a saltare,
a cantare una nazione intera che per troppo tempo si è scordata di sorridere.
Come
finirà lo sapremo tra ventiquattro ore ma una certezza già ce l’abbiamo, siamo
tornati a emozionarci. Il tifo negli stadi ha risvegliato in noi quel senso di
partecipazione che era andato scemando, in un anno e mezzo di sport muto dove i
commentatori la facevano da padroni. Quel brusio di sottofondo, chiamato tifo,
ci ha restituito il diritto di vivere appieno le nostre emozioni. Quelle facce
che inquadrano sugli spalti rispecchiano la tensione che ognuno di noi prova
davanti allo schermo, per un calcio di rigore o per un set point, che ci fa
sentire parte di qualcosa che vogliamo condividere con gli altri.
Qualsiasi
verdetto uscirà dai due campi che iniziano con la “W”, non potrà più farci
dimenticare quanto è stato bello il percorso e l’attesa che hanno portato alle
due finali. Era un lunedì sera di un anno e mezzo fa quando tutti gli incontri
professionistici di tennis vennero sospesi, qualche giorno prima toccò alla
serie A chiudere i battenti. Tutto si fermò, in un clima surreale, che
vedeva in quei giorni la penisola
italica irradiata da un beffardo sole primaverile.
E
domani, DOMENICA 11 LUGLIO 2021, tutto ripartirà. La vittoria o la sconfitta
sono solo l’epilogo di una duplice favola sportiva di cui già conosciamo il
risvolto umano, siamo ancora capaci di tornare a sognare.
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