TUTTA QUESTIONE DI UN CLICK
di Francesca Amidei
In molti match sentiamo che la linea che ci divide da una
possibile vittoria o sconfitta è sottilissima eppure, come in un incubo
ricorrente, ne usciamo troppo spesso sconfitti. Allora siamo pervasi dalla frustrazione,
convinti di aver buttato via l' ennesima partita e per un attimo quasi ci
dimentichiamo che al di là della rete c' era un avversario disposto, quanto noi,
a soffrire pur di portare a casa una vittoria.
In quei momenti non abbiamo la lucidità per capire cosa realmente "non abbia funzionato" o forse dentro di noi conosciamo la verità ma non siamo ancora pronti per affrontarla e spostiamo il focus su aspetti secondari per non assumerci fino in fondo le nostre responsabilità. Infatti i principali artefici dei nostri insuccessi sono a turno il dritto, il rovescio, il servizio, il fisico, le palline, il campo o l' avversario scorretto eppure siamo noi che impugniamo la racchetta e che, nonostante gli incredibili progressi tecnologici del nostro sport, abbiamo ancora il libero arbitrio di scegliere come giocare ogni singolo 15.
Molto spesso ci convinciamo che per un calcolo delle probabilità o semplicemente per pura fortuna prima o poi ci dirà bene e finalmente riusciremo a concretizzare quelle miriadi di palle game che ci creiamo nell' arco di una partita.
In quei momenti non abbiamo la lucidità per capire cosa realmente "non abbia funzionato" o forse dentro di noi conosciamo la verità ma non siamo ancora pronti per affrontarla e spostiamo il focus su aspetti secondari per non assumerci fino in fondo le nostre responsabilità. Infatti i principali artefici dei nostri insuccessi sono a turno il dritto, il rovescio, il servizio, il fisico, le palline, il campo o l' avversario scorretto eppure siamo noi che impugniamo la racchetta e che, nonostante gli incredibili progressi tecnologici del nostro sport, abbiamo ancora il libero arbitrio di scegliere come giocare ogni singolo 15.
Molto spesso ci convinciamo che per un calcolo delle probabilità o semplicemente per pura fortuna prima o poi ci dirà bene e finalmente riusciremo a concretizzare quelle miriadi di palle game che ci creiamo nell' arco di una partita.
"Chi disse preferisco avere
fortuna che talento percepì l' essenza della vita, la gente ha paura di
ammettere quanto conti la fortuna nella vita, terrorizza pensare che sia così
fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un
attimo può andare oltre o tornare indietro, con un pò di fortuna va oltre e
allora si vince oppure no e allora si perde."
Questa celebre frase tratta dal film "Match Point" di
Woody Allen estremizza il ruolo cruciale che la fortuna può avere nella vita di
ognuno di noi fuori e dentro il campo da tennis ma omette un piccolo grande
particolare, siamo noi a crearci la nostra fortuna. Ebbene si, capita spesso
che per molto tempo inseguiamo un obiettivo di classifica senza riuscire ad
ottenerlo e poi all' improvviso, come nei nostri sogni più rosei, riusciamo
finalmente a vincere un susseguirsi di partite dove ogni tassello va al suo
posto e tutto sembra funzionare alla perfezione.
Solo allora saremo invasi da una sensazione di pace e di leggerezza e potremmo sussurrare a noi stessi che stavolta ce l' abbiamo fatta perché in fondo, in questi anni di sconfitte e delusioni, abbiamo sempre continuato a crederci. In quel momento pensiamo che non era poi così difficile ottenere quello che volevamo anzi, ci sembra quasi naturale.
Solo allora saremo invasi da una sensazione di pace e di leggerezza e potremmo sussurrare a noi stessi che stavolta ce l' abbiamo fatta perché in fondo, in questi anni di sconfitte e delusioni, abbiamo sempre continuato a crederci. In quel momento pensiamo che non era poi così difficile ottenere quello che volevamo anzi, ci sembra quasi naturale.