di Francesca Amidei
La partita è, per sua definizione, una serie di azioni
necessarie, secondo le regole, per arrivare alla vittoria. Un chiaro obiettivo
comune perseguibile con stili diversi, che lascia ampia libertà di scelta.
Genio e sregolatezza - Un tennis di puro
istinto e intuizione avvolto da un indiscusso talento che si manifesta a
sprazzi. Colpi vincenti alternati a errori banali, alle volte inspiegabili,
frutto di pensieri sconnessi che invalidano le prodezze di un braccio ribelle.
Solidità - Un gioco ragionato in cui ogni colpo è la
naturale conseguenza del precedente. Nulla è dettato dal caso. Esecuzioni
tecniche non appariscenti che esaltano schemi tattici precisi, volti a logorare
ai fianchi l'avversario.
Genio e sregolatezza - Personalità strabordante, che vive di eccessi
sull'onda dell'entusiasmo, stroncata dalla latitante attenzione che viene e va.
L'equilibrio è qualcosa di sconosciuto per una mente che crea e inventa
giocate, sbeffeggiando i principi tattici del tennis. Ogni colpo appare
estemporaneo, scollegato dal successivo, alla spasmodica ricerca della giocata
vincente.
Solidità - Passione pura plasmata in grinta e
concretezza. Un gioco fisico che non lascia spazio a preziosismi di alcun
genere. Schemi chiari, accompagnati da una concentrazione perpetua, che
sconfiggono la noia con esecuzioni al limite della perfezione.
Il tennis è uno sport democratico, abbraccia stili che sono agli
antipodi tra loro. Entrambi conducono alla vittoria o alla sconfitta e, quando
si perde, si prova lo stesso senso di frustrazione. La libertà sta
nell'esprimere ciò che si ha dentro, fendere la racchetta nell'aria per dare
consistenza alla propria scelta.
Nel binomio solidità/genialità non esiste giusto e sbagliato.
Solo una frazione di secondo in cui decidere se colpire la palla in anticipo
per donarle maggiore accelerazione o, impattarla in fase discendente,
aumentando la sua consistenza con la rotazione in topspin.
Non sappiamo quando arriverà la fine ma, possiamo sempre scegliere, come giocarci la nostra partita.
Non sappiamo quando arriverà la fine ma, possiamo sempre scegliere, come giocarci la nostra partita.
"La voglio qui per me, la voglio qui per te
La voglio anche per chi non la vuole per sé
Tempi difficili, a volte tragici
Bisogna crederci e non arrendersi
Viva la libertà"
La voglio anche per chi non la vuole per sé
Tempi difficili, a volte tragici
Bisogna crederci e non arrendersi
Viva la libertà"
- Jovanotti -