venerdì 16 agosto 2019

Pausa Estiva

PAUSA ESTIVA





di Francesca Amidei

Saturi di tennis. Prosciugate le energie fisiche, che per loro natura sono variabili, ci si affida a quelle mentali. Ma se nelle vita oltre a essere un agonista di un sport altalenante e folle, si è anche lavoratore e padre di famiglia, ecco che pure il serbatoio delle risorse mentali, che dovrebbe tenerci a galla, è in rapido esaurimento.

I professionisti tra Giugno e Settembre si giocano una fetta importante della stagione, quella che vede compressi tre tornei dello Slam e una folta schiera di Masters1000. E dire che faticano non poco a confermare la loro presenza negli appuntamenti che contano, potendo ben vantare fisici da super atleti.

La rovente estate romana non ha certo aiutato i nostri coraggiosi agonisti over, costretti a subire variazioni climatiche non indifferenti. Dalla vitale aria condizionata degli uffici all'esposizione diretta al sole che porta a una rapida perdita di acqua nel corpo e con essa, si può dire addio, alla residua lucidità nascosta.

Le conseguenze sono gravi, ma certo non paragonabili allo scioglimento dei poveri ghiacciai in Groenlandia. Si parla piuttosto di fusti crepati e classifiche in bilico, per quei punti salvezza o promozione, che latitano ad arrivare a fronte della data della partenza per le vacanze sempre più vicina.

Quei giorni di Agosto incastrati in spiaggia sotto l'ombrellone. Tra la settimana enigmistica e un'occhiata furtiva al torneo di Cincinnati e, perchè no, al quel famoso sito che aggiorna in tempo reale i risultati di tutti i tennisti italiani. Difficile pensare di rientrare ed essere subito competitivi, tra aperitivi vista mare e mangiate che si rispettano, la forma di fine Maggio è un lontano ricordo.Ma non c'è di che preoccuparsi, c'è tempo fino a Novembre per racimolare i punti necessari a salvare la stagione.

In realtà la pausa estiva rafforza l'amore che abbiamo per il tennis. La  voglia di giocare è più forte di qualsiasi allenamento. L'emozione ritrovata di stare in campo che, viene a scemare, quando ciò che più ci appassiona diventa semplice routine. Alimentare in noi il desiderio, per poter continuare a esprimere un tennis spumeggiante e mai banale.

Qualche giorno di stacco, un mese forse è esagerato perchè si rischia di andare in sofferenza, ci dona nuova linfa vitale per ottenere al rientro i punti mancanti.

In fondo, non c'è nulla di meglio, che svegliarsi all'alba per fare una folle passeggiata sulla spiaggia. Mentre tutto tace, con gli occhi semiaperti, l'acqua tiepida che sfiora le caviglie e il vento mattutino che scompiglia i capelli. La semplicità di un gesto che, contro ogni logica dettata dalla carenza di sonno, restituisce un'inaspettata energia.