COACHING: VEDERE OLTRE SENTENDO GLI ALTRI
di Francesca
Amidei
L' essenza del coaching consiste nel liberare il potenziale
delle persone per massimizzare le loro prestazioni. Per fare ciò il coach deve
credere che gli atleti abbiano più capacità di quelle che stanno dimostrando in
quel momento e deve pensare a loro non in termini di prestazioni, ma di
potenziale.
Da queste poche ma significative righe estrapolate dal libro
"The inner game of tennis" di Timothy Gallwey, si può intuire che per
un coach conoscere la biomeccanica dei colpi è importante così come possedere
acume tattico o saper curare la preparazione atletica ma non è essenziale come
l' empatia. Ebbene si, è lei la qualità più importante che distingue i migliori
allenatori da quelli meno efficaci perché è l' abilità che ti permette di
assumere come proprio il punto di vista dei ragazzi che si allenano per meglio
capire come percepiscono gli eventi e le emozioni e, ci fa inoltre comprendere, i
loro interessi e bisogni.
Il germe dell' empatia è un atteggiamento affettivo sincero e il suo terreno sono le abilità di comunicazione e soprattutto di ascolto perché non esiste nell' insegnamento del nostro sport errore più mortale di riproporre sempre lo stesso schema di allenamento. Ogni bambino, ragazzo o adulto che impugna una racchetta è prima di tutto una persona unica con le sue qualità da valorizzare e i suoi difetti da limare, che percepisce e immagazzina in prima persona sensazioni ed informazioni su ogni singola pallina colpita e non dobbiamo mai banalmente dimenticare che loro saranno sempre i primi allenatori di se stessi.
Allora ecco che tornano sulla scena i termini "potenziale ed empatia" che tradotti in una frase significano "vedere oltre sentendo gli altri" che si concretizzano magicamente nel campo da tennis lasciando giocare due rovesci a chi così può tirare più forte e sentirsi meno piccolo o far giocare due dritti a chi mancino non è ma un’ alternativa a quell' innaturale rovescio l' ha trovata perché alla fine, a giocare un irrazionale back di dritto a due mani magari, si diventa Fabrice Santoro!
http://www.cesareveneziani.pro/?p=195
Il germe dell' empatia è un atteggiamento affettivo sincero e il suo terreno sono le abilità di comunicazione e soprattutto di ascolto perché non esiste nell' insegnamento del nostro sport errore più mortale di riproporre sempre lo stesso schema di allenamento. Ogni bambino, ragazzo o adulto che impugna una racchetta è prima di tutto una persona unica con le sue qualità da valorizzare e i suoi difetti da limare, che percepisce e immagazzina in prima persona sensazioni ed informazioni su ogni singola pallina colpita e non dobbiamo mai banalmente dimenticare che loro saranno sempre i primi allenatori di se stessi.
Allora ecco che tornano sulla scena i termini "potenziale ed empatia" che tradotti in una frase significano "vedere oltre sentendo gli altri" che si concretizzano magicamente nel campo da tennis lasciando giocare due rovesci a chi così può tirare più forte e sentirsi meno piccolo o far giocare due dritti a chi mancino non è ma un’ alternativa a quell' innaturale rovescio l' ha trovata perché alla fine, a giocare un irrazionale back di dritto a due mani magari, si diventa Fabrice Santoro!
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