di Francesca Amidei
La palla da tennis come da regolamento ha una circonferenza di
20.4 cm ma a seconda del nostro stato psico-fisico la possiamo vedere grande
come un pallone da basket o piccola come una pallina da ping pong. Nel primo
caso colpirla o meglio accarezzarla con la racchetta è un puro godimento ma al
contrario, il suo rimpicciolimento ci provoca frustrazione e malessere,
riportandoci in uno stato di disagio infantile quando amavamo giocare con la
palla magica senza avere le capacità di addomesticarla.
Allenarsi sempre di più alla ricerca della brillantezza perduta,
alternando monotone serie di dritti e rovesci a sfiancanti ripetute atletiche
senza pensare come una droga che ci altera la realtà illudendoci che sia solo
un periodo di scarsa forma fisica. Ma prima o poi il momento della verità
arriva o forse no, però quando il braccio e le gambe ricominciano a girare a
dovere in allenamento e non vinciamo un match dovremmo essere degli eccellenti
comunicatori per convincerci ancora una volta che sia solo un problema di
condizione scalzando la mente.
"Il guerriero sa che, di tanto in tanto, il
combattimento viene interrotto. Forzare la lotta non serve; è necessario avere
pazienza, aspettare che le forze entrino di nuovo in collisione. Nel silenzio
del campo di battaglia, il guerriero sente i battiti del proprio cuore. Sa di
essere teso, di aver paura. Egli fa un bilancio della propria vita; controlla
se la spada è affilata, se il cuore è soddisfatto, se la fede sta infervorando
l'anima. Sa che la preparazione è importante quanto l'azione. C'è sempre
qualcosa che manca. E il guerriero approfitta dei momenti in cui il tempo si
ferma per armarsi meglio."
- Paulo Coelho -
Fermarsi, pensare, osservare e procedere. Allenarsi a livello
agonistico privi di lucidità mentale non porta alcun beneficio. La pura
ripetizione di gesti motori da automatizzare funziona solo nella fase
primordiale dell' apprendimento tennistico. Quando decidiamo di competere le
semplici abilità tecniche se non supportate dalla testa restano fine a se
stesse.
Il campo mette a nudo la parte più intima di noi ma se il nostro
cuore batte veloce assalito dalla tensione e la mente bloccata dalla paura si
fa travolgere da un turbine di pensieri che ci fa uscire dal match, bisogna
avere l'intelligenza e la sensibilità di prendersi una pausa.
Posare la racchetta e come il Guerriero della luce sfruttare il momento in cui il tempo si ferma per fare un bilancio delle nostre vite per capire cosa ci manca o ci turba e armarci meglio per il proseguo della battaglia affinché la mente, depurata dalle scorie negative che l'inquinavano, possa restituire un piano tattico al nostro tennis deprivato di senso.
Posare la racchetta e come il Guerriero della luce sfruttare il momento in cui il tempo si ferma per fare un bilancio delle nostre vite per capire cosa ci manca o ci turba e armarci meglio per il proseguo della battaglia affinché la mente, depurata dalle scorie negative che l'inquinavano, possa restituire un piano tattico al nostro tennis deprivato di senso.
STOP! Per guardarci dentro… per capire cosa vogliamo... per
abbattere le barriere interne…
GO! Per riscendere in campo… per esprimerci attraverso il
gioco… per raggiungere un obiettivo...