mercoledì 8 febbraio 2017

Stop > Go

STOP > GO




di Francesca Amidei

La palla da tennis come da regolamento ha una circonferenza di 20.4 cm ma a seconda del nostro stato psico-fisico la possiamo vedere grande come un pallone da basket o piccola come una pallina da ping pong. Nel primo caso colpirla o meglio accarezzarla con la racchetta è un puro godimento ma al contrario, il suo rimpicciolimento ci provoca frustrazione e malessere, riportandoci in uno stato di disagio infantile quando amavamo giocare con la palla magica senza avere le capacità di addomesticarla.

Allenarsi sempre di più alla ricerca della brillantezza perduta, alternando monotone serie di dritti e rovesci a sfiancanti ripetute atletiche senza pensare come una droga che ci altera la realtà illudendoci che sia solo un periodo di scarsa forma fisica. Ma prima o poi il momento della verità arriva o forse no, però quando il braccio e le gambe ricominciano a girare a dovere in allenamento e non vinciamo un match dovremmo essere degli eccellenti comunicatori per convincerci ancora una volta che sia solo un problema di condizione scalzando la mente.

"Il guerriero sa che, di tanto in tanto, il combattimento viene interrotto. Forzare la lotta non serve; è necessario avere pazienza, aspettare che le forze entrino di nuovo in collisione. Nel silenzio del campo di battaglia, il guerriero sente i battiti del proprio cuore. Sa di essere teso, di aver paura. Egli fa un bilancio della propria vita; controlla se la spada è affilata, se il cuore è soddisfatto, se la fede sta infervorando l'anima. Sa che la preparazione è importante quanto l'azione. C'è sempre qualcosa che manca. E il guerriero approfitta dei momenti in cui il tempo si ferma per armarsi meglio."

 - Paulo Coelho -

Fermarsi, pensare, osservare e procedere. Allenarsi a livello agonistico privi di lucidità mentale non porta alcun beneficio. La pura ripetizione di gesti motori da automatizzare funziona solo nella fase primordiale dell' apprendimento tennistico. Quando decidiamo di competere le semplici abilità tecniche se non supportate dalla testa restano fine a se stesse.

Il campo mette a nudo la parte più intima di noi ma se il nostro cuore batte veloce assalito dalla tensione e la mente bloccata dalla paura si fa travolgere da un turbine di pensieri che ci fa uscire dal match, bisogna avere l'intelligenza e la sensibilità di prendersi una pausa. 
Posare la racchetta e come il Guerriero della luce sfruttare il momento in cui il tempo si ferma per fare un bilancio delle nostre vite per capire cosa ci manca o ci turba e armarci meglio per il proseguo della battaglia affinché la mente, depurata dalle scorie negative che l'inquinavano, possa restituire un piano tattico al nostro tennis deprivato di senso.

STOP! Per guardarci dentro… per capire cosa vogliamo... per abbattere le barriere interne…


GO! Per riscendere in campo… per esprimerci attraverso il gioco… per raggiungere un obiettivo...