IL CORAGGIO D’ AVER PAURA
Ci sono
giocatori freddi e giocatori emotivi, ci sono tennisti killer e tennisti che
non sfruttano miriadi di palle game o palle set, ci sono quelli che nei punti
importanti riescono a giocare sempre il loro miglior tennis e quelli a cui, in
quei momenti, il dritto ed il rovescio non scorre mai. Eppure c’ è un comun
denominatore che accomuna tutti e dal quale nessun tennista del pianeta, dal
principiante al professionista, può scappare. Ebbene, si tratta della paura di
vincere e della sua gemella, meglio nota, come paura di perdere.
Chiunque
abbia impugnato una racchetta e giocato almeno una volta nella vita una partita
o anche solo pochi punti con un amico, avrà provato sulla propria pelle quel
brivido che ti pervade prima di giocare un punto importante che può decidere
le sorti del match. Non importa cosa ci sia in palio, se è una partita di
torneo o la partitella in amicizia della domenica, perché ciò che rende
veramente unico il nostro sport è che tutti possano vivere, a qualsiasi
livello e in qualsiasi contesto, quelle stesse paure. Però c’è una domanda
che ci tormenta, che risuona imperterrita nelle nostre menti prima, durante e
dopo una partita alla quale forse non c’è risposta o forse, semplicemente, ce
ne sono molte.
E’ possibile
con l’ esperienza esorcizzare questa paura o bisogna conviverci ed affrontarla
in ogni singola partita? Le paure ci accompagnano nel corso di tutta la nostra
vita, dalla classica paura del buio da bambini alla più complessa paura del
“cosa ne sarà di noi” da ragazzi fino all’ inesorabile paura della morte in
tarda età. Non possiamo pensare di provare le stesse emozioni o sentirci nello
stesso stato d’ animo per l’intera durata di un torneo o più semplicemente di
un match, ci saranno momenti in cui saremo in fiducia e qualsiasi colpo
giocheremo risulterà vincente, ci saranno punti in cui il nostro braccio non
girerà a dovere, cambi campo in cui penseremo che non potremmo mai perdere e
altri in cui tutto ci apparirà nero e ci daremo per vinti. C’è chi si esalta
e chi scompare nella lotta, c’è chi si carica o si emoziona con il pubblico e
c’è chi reagisce e chi si fa travolgere dalle difficoltà. Spesso per vedere
il reale valore di un giocatore si osserva come si tira fuori dalle situazioni
delicate, come reagisce al cosiddetto “momento no” e se riesce a rimanere
lucido nei momenti catartici del match perché è lì, in quegli attimi, in
quelle scelte che emergono le caratteristiche umane e mentali di ognuno di noi
che vanno ben oltre il dritto ed il rovescio.
Dunque la
paura sarà la nostra compagna di viaggio lungo quella strada tortuosa che
tutti noi percorreremo per realizzarci come tennisti, e solo quando impareremo
a riconoscerla, ad accettarla, a farla nostra avremo finalmente il coraggio di
avere paura. E solo allora piazzando un ace
sulla palla break, sfoderando un dritto vincente sulla palla set o chiudendo
una volée a campo aperto sul match point ci sentiremo Giocatori.
Non possiamo non avere paura ma, nel campo da tennis così come nella vita,
possiamo imparare ad avere coraggio
Francesca Amidei | Aprile
26, 2015
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SPAZIO TENNIS
http://www.spaziotennis.com/2015/04/coraggio-paura-psicologia-mental-coach/
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