mercoledì 14 dicembre 2016

La paura fa Quaranta

LA PAURA FA QUARANTA




di Francesca Amidei

Nella cabala del lotto la paura corrisponde al numero novanta, nel nostro mondo con racchetta e pallina possiamo associarla al numero quaranta.

Lo stimolo della paura ci porta a fare cose che sembrerebbero impensabili in condizioni normali. Questa accezione può essere interpretata in modo positivo o negativo, possiamo trovare in noi stessi delle risorse che non pensavamo di possedere o al contrario ritrovarci paralizzati, incapaci di reagire.

Nel gergo tennistico si chiama "braccino" e si concretizza il più delle volte tirando piano fuori, con la sensazione che sia la pallina a colpire noi come uno scoglio che viene urtato dall'onda. La mente è in panne e il braccio abbandonato a se stesso si dimentica il finale, la forza, la rotazione con gli occhi chiusi e la speranza che la racchetta si ribelli al nostro immobilismo animandosi di spirito decisionale per dare un senso a quel colpo vuoto. Dobbiamo decidere se spingere o tenere perché quando arriviamo a 40 il nostro grillo parlante - tutti i tennisti ne hanno uno - ci ricorda che il prossimo punto potrebbe farci vincere il game e indirizzare il set a nostro favore o riaprirlo. Ma in quei momenti i pensieri misti a idee rimbalzano veloci nella nostra mente, confusi e impauriti siamo vicini alla vittoria e alla sconfitta nello stesso istante.

Sembra come se qualcuno nello scrivere il nostro disegno tennistico invece di tracciare una linea retta da un punto A a un punto B si sia divertito a scarabocchiare il foglio bianco. Allora da 40-0 ci ritroviamo pari e inizia l'altalena dei vantaggi, inizia la competizione vera quella con il nostro io. In quei momenti l'avversario dall'altro lato della rete smette di essere il nostro nemico e diventa il nostro partner, lo amiamo e odiamo perché ci fa sentire forti e vulnerabili allo stesso tempo mettendo a nudo sul campo le nostre più intime paure.

Ma d'altro canto uno dei più forti di sempre nel nostro sport, vincitore di undici titoli del Grande Slam afferma che:

"Se non hai paura di perdere, non meriti di vincere"


- Bjorn Borg -