giovedì 27 ottobre 2016

Testa o Croce

TESTA O CROCE




di Francesca Amidei

Stiamo per impattare la pallina ed il tempo si ferma.
Qualcuno ha messo in pausa la nostra partita, la nostra vita.

Un misterioso evento di dilatazione temporale per cui una frazione di secondo diventa eterna e veniamo risucchiati in un turbine di indecisione che accelera la nostra attività celebrale in un susseguirsi di ipotesi. Abbiamo rimosso dalla nostra mente tutti i dettami tattici del tennis moderno e non sappiamo più quale sia la scelta giusta, il colpo da eseguire in quella situazione di gioco. 

Però tra poco qualcuno schiaccerà di nuovo play così la pallina riprenderà a fluttuare nell'aria al di là della rete, la vita a scorrere veloce. 

Siamo ansiosi di scoprire se quella scelta, che non sappiamo ancora se essere razionale o impulsiva, ci abbia fatto vincere il punto o segnato la nostra resa.

"Quella scelta che può essere determinata dalla ragion pura è chiamata libera scelta. Quella che può essere determinata solo dall'inclinazione (impulso) sarebbe scelta animale. La scelta umana, in ogni caso, è una scelta che può indubbiamente essere influenzata ma non determinata dagli impulsi"

Secondo Kant la scelta è sempre libera nel senso che dopo la spinta impulsiva sarà la ragione a decidere. Quindi mentre corriamo verso la palla abbiamo già in mente che colpo giocare ma spesso capita che al momento clou la paura, mista a tensione, ci offusca la mente e irrigidisce il braccio. Allora chiudiamo gli occhi e lasciamo che la pallina urti la racchetta nella speranza che il nostro sistema nervoso, prima di andare in standby, abbia lanciato un ultimo giusto impulso al braccio e che quella sfera gialla pelosa rimbalzi lì nel punto che avevamo immaginato.

Nell'istante in cui lanciamo la moneta ci rendiamo conto di aver già scelto ma di non poter più fermare il suo moto rotatorio e con un brivido nel cuore speriamo che il nostro impulso di scegliere testa o croce risulti vincente.