mercoledì 18 gennaio 2017

Up & Down

UP & DOWN




di Francesca Amidei

Dritto all'incrocio delle righe... punto ... forza! Prima in slice... punto ... forza! Scambio lungo... punto ... c'mon!

Tre a zero sopra al cambio campo. Amo il tennis, la vita è bella, sento il piacevole calore del sole sulla pelle...

Doppio fallo... punto perso ... imprecazione! Rovescio a rete... punto perso ... sono una sega! Volèe larga... punto perso ... racchetta crepata!

Cinque a quattro sotto al cambio campo. Odio il tennis, la vita fa schifo, è da pazzi giocare con questo caldo...

Una partita di tennis è come un' altalena che sale e scende in un dondolio perpetuo, ti porta in alto a toccare il cielo con un dito e ti riporta giù con i piedi per terra in attesa di una nuova spinta per ripartire.
Esprimiamo per un ora il nostro miglior tennis ricco di accelerazioni e colpi (che forse ignoravamo di saper fare) dalle traiettorie variopinte che disegnano il campo in largo e lungo alla ricerca dell'ultimo angolino bianco rimasto sulla tela per sferrare la pennellata decisiva. I game scivolano via veloci senza apparenti difficoltà siamo padroni del campo in totale controllo del match e di noi stessi, vinciamo i primi tre giochi in scioltezza e al cambio campo ci alziamo in piedi sull'altalena per goderci la freschezza della brezza estiva che ci accarezza la faccia.

Dopo i canonici due minuti di break si riprende a giocare e teniamo il servizio ma ci accorgiamo di essere distratti. In breve tempo tra colpi che finiscono larghi di poco e l'impazzimento dovuto all' incapacità di capire cosa sia cambiato rispetto a dieci minuti fa quando eravamo belli e concreti, ci ritroviamo sotto cinque game a quattro al cambio campo con le catene dell' altalena che iniziano a scricchiolare e il bisogno di una nuova spinta, una fiammata per interrompere il momento no.

"Yin (nero) Yang (bianco) è una rappresentazione simbolica del processo universale che ritrae un cambiamento piuttosto che il disegno statico della realtà. Al cuore del pensiero taoista vi è il principio della polarità, l'enfasi con cui si sottolineano gli opposti non deve indurre erroneamente a immaginare una situazione di conflitto, anzi, ogni cosa implica l'esistenza di un opposto, ed è proprio a esso che deve il suo significato, è così che vita e morte, luce e buio, positivo e negativo coesistono come le parti di un unico e identico sistema. La teoria cinese non separa la causa dall'effetto ma l'una si trasforma invariabilmente nell'altro in un ciclo continuo di metamorfosi: la vita è un gioco dove gli eventi confluiscono uno sull'altro in una cascata continua."

Il tennis è nato in Inghilterra nel lontano 1789 ma sposa appieno la filosofia cinese. Ti fa sentire forte e vulnerabile, euforico e depresso, sicuro e insicuro, vittorioso e sconfitto alla continua ricerca di un ingannevole equilibrio. È vero ci sono quei giocatori che per determinate caratteristiche personali riescono a garantire un livello standard di gioco in qualsiasi situazione ma noi no, quindi dobbiamo accettare i momenti bui per riaccendere la luce consapevoli che siamo l'una e l'altra cosa in un susseguirsi di up & down. Solo così possiamo riprendere il controllo del set e librarci nuovamente in aria.