di Francesca Amidei
Stop di due mesi... È ufficiale, il tennis si ferma...
Sette giorni prima, il nostro paese ha predisposto la chiusura
di tutti i Centri Sportivi. Ma sono consentiti gli sport all'aperto. Gongoliamo
all'idea di avere quei fantastici 23.77 metri (la distanza di sicurezza
richiesta è di un banale metro!). Ci sentiamo intoccabili, ma è solo
un'illusione.
Da lì a poche ore, ci ritroviamo rinchiusi dentro casa.
D'istinto apriamo i social, veniamo sommersi da un susseguirsi di hashtag
#andràtuttobene. Sul live score di Indian Wells appare la scritta, MATCHES
POSTPONED. Era un lunedì sera, di quelli che non scorderemo mai...
La penisola italica è irradiata da un beffardo sole primaverile.
Il cielo limpido sembra volerci infondere il buon umore svanito. Proprio ora,
sul più bello, dobbiamo metterci in pausa. Ci siamo allenati per quattro mesi
sfidando la pioggia, il freddo, il vento per affrontare una nuova stagione
tennistica. Siamo pronti alla battaglia sul campo ma, non immaginavamo, di
dover sfidare un avversario invisibile.
I giorni hanno perso consistenza, deprivati della loro consueta
diversità. Ci rifugiamo in giardini e balconi, per avere qualche ora d'aria.
Immersi in una "falsa" preparazione atletica primaverile, che, giova
di più alla mente che al fisico.
Nel nostro settore lo smart working non è redditizio. Ma ci
sentiamo in dovere di realizzare qualche video per tenere attive le pagine
social del circolo. È il nostro grido di battaglia. Quella clip di cinquanta
secondi di esercizi, che può sembrare gasante e auto celebrativa, contiene un
messaggio implicito al suo interno. È la nostra voglia di lottare e ribaltare
questa partita che ci vede, si in svantaggio, ma non ancora sconfitti.
È tutto un incubo. Dobbiamo passare altre notti insonni come
dopo ogni match, in cui c'è da smaltire la delusione della sconfitta o
l'adrenalina della vittoria. Ma ci sveglieremo di soprassalto, in una calda
mattinata estiva, con indosso pantaloncini e t-shirt che delineano i segni
della nostra inconfondibile abbronzatura.
Non ci scorderemo mai quel lunedì sera, quando la partita che
ognuno di noi stava giocando nella quotidianità della vita, venne sospesa. Così
come ricorderemo per sempre, l'emozione del primo punto. Quel dritto vincente,
che sgretolerà le restrizioni, che ci restituirà la libertà e il diritto di
stare con chi amiamo.
"Sabato, sabato
È sempre sabato
Anche di lunedì sera
È sempre sabato sera
Quando non si lavora
È sempre sabato
Vorrei che ritornasse presto un altro lunedì..."
È sempre sabato
Anche di lunedì sera
È sempre sabato sera
Quando non si lavora
È sempre sabato
Vorrei che ritornasse presto un altro lunedì..."
- Jovanotti -