di Francesca Amidei
Il punteggio è costantemente in bilico. Un solo quindici può
determinare una situazione di vantaggio o di svantaggio. E poi ci sono i
turning points, i punti di svolta che scombinano l'equilibrio della partita.
Dura la vita del tennista. Attimi in continuo mutamento, vietato
distrarsi. Impossibile cadere nel banale errore di considerare chiuso un set,
prima di averlo concretamente vinto. Siamo chiamati più volte a dover reagire a
un punteggio avverso, e non sempre la voglia di lottare rimane intatta.
Bisogna togliersi dalla testa la parola "controllo",
concetto che ossessiona il genere umano. Righe, stecche, rimbalzi fantasiosi,
sbalzi di umore, sole, caldo, vento, freddo, avversario sono solo alcune
componenti che intervengono durante una partita.
Controllarle? È fuori discussione.
Assecondarle? Sarebbe una follia.
Come affrontarle? Bisogna sviluppare un ottimo problem solving.
Assecondarle? Sarebbe una follia.
Come affrontarle? Bisogna sviluppare un ottimo problem solving.
Risolvere situazioni diverse, senza farsi travolgere dagli
eventi. Come un rebus in cui si aggiungono costantemente nuovi elementi da
decifrare. Ci si può solo provare a fondo perduto. Nel senso che produrre il
massimo sforzo non è garanzia di vittoria. Ma assicura, in caso di sconfitta,
una minore sofferenza dettata dal non aver rimpianti.
Un motivo valido per provarci sempre, è la sensazione unica che
ti regala una vittoria in rimonta. Come quando siamo bimbi e la mattina di
Natale sotto l'albero, scartiamo il regalo tanto desiderato. Il nostro viso di
bambino sprigiona una gioia spontanea e incontrollata che scalcia via la paura
di essere stati cattivi.
3/5 e 0-40... Tradotto, tre match point consecutivi a sfavore.
A volte serve anche la fortuna. Tirare a tutto braccio due risposte, per il desiderio di mettere la parola fine all'incontro, e sbiancare due righe. Come se il fato si fosse opposto alla nostra voglia di sciogliere e andare in doccia. Punto combattuto e quaranta pari. Il turning point è servito.
"Posso solo provarci..." è il pensiero che si instilla
in loop nella nostra mente. Una sorta di Jingle Bells ripetuto a noi stessi
prima di ogni punto. Risultato finale sette/cinque.
Ci si può solo provare ma, a volte, grazie all'instancabile
voglia di ribellarsi alla sconfitta... Ci si può anche riuscire.